L’importanza della sella

La sella è indubbiamente l’articolo più importante nell’armadio del cavaliere e probabilmente anche il meno capito. E’ normale vedere cavalieri che pretendono di utilizzare la propria sella indipendentemente dal cavallo che montano.
Sul tema della sella ricerca ed alta tecnologia negli ultimi dieci anni hanno dimostrato quanto l’argomento sia molto più complesso di quanto non sembri e che è imperativo trovare per ciascun cavallo la sella che abbia caratteristiche tali da adattarsi perfettamente alle specifiche caratteristiche morfologiche e dimensionali del soggetto.

Usando un frustino appoggiato sulla spalla del cavallo davanti all’arcione possiamo vedere se l’arcione segue l’inclinazione della spalla e muscolatura o se vi sono delle deviazioni. Osservate anche lo spazio fra il garrese del cavallo e il pomo: e’ possibile inserire 3 o 4 dita in questo spazio.

Sappiamo già da tanto tempo che esistono diverse misure di selle calibrate sul cavaliere, ma questo è assolutamente insufficiente, infatti tutte e due le componenti del binomio devono stare bene con la sella; ciò significa che dobbiamo cominciare a guardare sotto la sella e non solo sopra!

Analizziamo innanzitutto l’argomento della sella a misura di cavallo:

A. Come reagisce il cavallo quando vede la sua sella:

  • Scuote forte la coda?
  • Fa smorfie?
  • Cerca di mordere?
  • Batte i piedi?
  • Digrigna i denti?
  • Si ritira indietro?
  • Sbarra gli occhi?

B. Esaminate la schiena del cavallo:

  • Trovate piccoli bozzi nella zona dove appoggia la sella?
  • Vedete punti calvi o peli bianchi?
  • Quando togliete la sella trovate punti dove non c’è sudore in mezzo ad una zona sudata?

C. Osservate il cavallo montato

  • avete problemi nel farvi dare l’incollatura?
  • Il cavallo si muove liberamente all’altezza delle spalle?
  • Oppure va con il muso in aria e la schiena concava?
  • Va troppo sulle gambe anteriori?
  • E’ rigido?
  • Sgroppa?
  • Fa passi corti invece che lunghi e ritmici?

Questi sono i segnali più comuni che sono stati identificati come dovuti ad una sella che non veste bene il cavallo (anche se ovviamente ci potrebbero essere altre spiegazioni per ogni problema…). Centinaia di cavalieri hanno visto e sentito il movimento del loro cavallo cambiare in meglio immediatamente dopo aver cambiato sella.

Guardiamo in breve alcuni punti critici della faccenda.

I parametri che individuano la sella giusta per un cavallo possono essere ricondotti ai seguenti elementi:

La sella appoggia sulla schiena del cavallo in modo da distribuire il peso del cavaliere sulle zone “forti” della schiena stessa (quindi non deve toccare la spina dorsale, non deve oltrepassare l’ultima costola, deve appoggiarsi sul muscolo ai lati della spina dorsale..
I cuscini della sella sono larghi per distribuire il peso su una superficie quanto più larga possibile e appoggiano in maniere uniforme lungo i muscoli che corrono paralleli alla spina dorsale.

Non vi è alcun contatto con le protuberanze ossee: vertebre e attaccatura delle costole e i cuscini.

Vi è uno spazio di tre dita tra i cuscini per tutta la loro lunghezza in modo che non vi sia alcuna compressione della spina dorsale.

La linea dell’arcione sulla parte anteriore della sella segue esattamente la linea del garrese e le spalle del cavallo. Si può utilizzare un “garresometro” per controllare l’apertura dell’arcione adatta per il cavallo

Il pomo della sella e il dietro della sella sono sulla stessa linea, cioè l’uno non è più alto dell’altro vista la sella di lato.

Molte selle sono troppo strette per i cavalli che le portano. Una delle cose che vediamo più spesso è un cavallo con un garrese prominente con una sella con l’arcione molto stretto per dare spazio al garrese. Invece questo cavallo avrebbe bisogno di una sella con il pomo tagliato in una sorta di “U” per concedere spazio al garrese. In questo modo ci sarà spazio per il garrese ma l’apertura dell’arcione può essere indipendentemente più o meno larga. Il risultato più probabile è di portare alla atrofia i muscoli ai lati del garrese, un danno che si manifesta con affossamenti ai lati del garrese, spesso considerati come “tipici” di certe razze.

Il passo successivo consiste nel confrontare la forma del garresometro con la forma della sella: se la sella ‘siede’ intorno alla parte esterna del garresometro significa che veste bene il cavallo, perlomeno nella parte anteriore. Se invece la forma del garresometro è piu’ larga dell’arcione significa che la sella è troppo stretta e causerà atrofia nei muscoli ai lati del garrese.

Rimediare ai danni fatti alla schiena di un cavallo arrivato a questo punto è roba da esperti, si può fare, ma è una strada lunga e delicata. In più è difficile trovare un sellaio che ha nel negozio selle di varie misure di apertura di garrese. Di solito si trovano solo selle di una misura, cioè piuttosto stretta. La maggior parte dei sellai negano la necessità di selle più larghe, assicurandoci che “questa misura va bene per qualsiasi cavallo”….sarebbe come dire che bisogna fare una misura di scarpe per tutti gli uomini! Il problema è che le selle più larghe ancora non si trovano facilmente in Italia.

Guardando la sella sulla schiena del cavallo (senza sottosella per avere la visione più pulita possibile) si nota se la stessa è a livello oppure se è più alta davanti o se la paletta è più alta del pomo.

A seconda dei casi, se la sella non è in equilibrio, il peso del cavaliere sarà buttato in avanti o all’indietro sulla schiena del cavallo con conseguenze deleterie per il conforto del cavallo ed il suo equilibrio, irritando anche la schiena e causando punti dolorosi dove c’è un maggior pressione o nel caso che la sella sfrega la schiena. La sella in corretto equilibrio sulla schiena del cavallo metterà il cavaliere in una posizione corretta mentre viceversa il cavaliere sarà continuamente impegnato a compensare e a recuperare il proprio peso. La sella troppo stretta manderà il cavaliere all’indietro, quella troppo larga lo manderà in avanti. Se osservate la sella mentre il cavaliere batte la sella al trotto potete vedere la sella si alza dietro, un segno chiaro che la sella non veste bene il cavallo.

Passiamo ad esaminare il posizionamento della sella in relazione alle spalle del cavallo: facendo scorrere le dita lungo la scapola riusciremo ad individuare la punta della spalla, la sella, per non compromettere il movimento dell’articolazione, dovrebbe sedere qualche cm più indietro della punta della spalla.

Dopodichè possiamo controllare che i cuscini tocchino in modo uniforme lungo tutta la sella. In questo modo potremo individuare eventuali irregolarità nell’imbottitura che potrebbero causare eccessiva pressione sulla schiena del cavallo con conseguenze disastrose. Se tutta la superficie dei cuscini non è a contatto con la schiena del cavallo dobbiamo assolutamente far aggiustare l’imbottitura dal nostro sellaio.

Un altro aspetto molto importante e spesso ignorato è la posizione dell’attacco dello staffile.

Su molte selle l’attacco degli staffili è eccessivamente in avanti e quindi il cavaliere deve sforzarsi in continuazione per tirare indietro la gamba che dovrebbe cadere lungo una linea diritta orecchio-anca-caviglia. Con gli staffili troppo in avanti il cavaliere è praticamente spinto nella posizione “sedia”: è come se fosse seduto su una sedia con le gambe portate in avanti invece di lasciarle cadere a piombo sotto il corpo. Battendo la sella al trotto con un assetto “a sedia” il cavaliere farà uno sforzo maggiore per alzare il sedere dalla sella e tutto il suo peso ricadrà con grande forza sul dietro della sella, quindi nella zona delle reni del cavallo ovvero proprio nel punto in cui la schiena è più debole.

Se trovate che è difficile tenere ferme le vostre gambe quando state battendo la sella controllate se non è la posizione degli staffili a mettervi in difficoltà.

La schiena di un cavallo non è una entità costante e cristallizzata. I muscoli della schiena cambiano man mano che il cavallo lavora e diventa più allenato (o il contrario!). Quindi un cavallo giovane entrando in lavoro, o un cavallo rientrando in lavoro dopo una pausa per convalescenza o riposo, una cavalla dopo aver partorito, o un cavallo che sta cambiando mestiere (ad esempio un saltatore che diventa cavallo da passeggio o un cavallo di maneggio che diventa un cavallo da dressage) tutti cambieranno notevolmente la conformazione della propria schiena nell’arco di qualche settimana ed è quindi possibile aver bisogno di una sella specifica per ogni fase di preparazione!

Ma come possiamo affrontare le spese spaventose derivanti dalla situazione sopra descritta? Possiamo utilizzare le selle sintetiche per affrontare, a buon fine, queste circostanze. La nuova generazione di selle sintetiche è notevolmente migliorata rispetto al passato, sono robuste, comode e offrono, grazie ai prezzi accessibili, la possibilità di avere diverse misure così da seguire e aiutare lo sviluppo della schiena del cavallo.

Con queste informazioni si spera di aver acceso la curiosità per farvi guardare la vostra sella da sotto invece che solo da sopra! Prendete qualche minuto per controllare e indagare che cosa potrebbe pensare il vostro cavallo della sua sella!