Il Turismo Equestre

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cavallo rappresenta un’opportunità per il nostro territorio, soprattutto se messo a sistema con i comparti produttivi portanti dell’economia dei vari territori del nostro paese.

Il cavallo si sta affermando sempre più come un richiamo turistico  e sono in aumento i bambini e i ragazzi che scelgono di praticare l’equitazione come sport o che vedono in questo animale un veicolo di comunicazione e di espressione.

Partendo da questo presupposto e raccogliendo le istanze del territorio e delle associazioni,  si rende necessario valorizzare la rete degli itinerari naturali e dei viaggi a cavallo, anche in ambito europeo, attraverso  figure specifiche e professionali.

E’ importante  promuovere il turismo equestre, rurale e sportivo da intensificare in ambito nazionale attraverso l’istituzione di una rete di sistema unitario.

Le regole del Turismo Equestre.

Alla scoperta del territorio, con rispetto e buon senso.

Il turismo equestre, come ogni altra disciplina sportiva, non può tuttavia essere improvvisato, presenta una serie di regole che devono essere rispettate, pena la delusione e, in qualche caso, il triste fallimento della vacanza.

Prima di tutto è necessaria una buona familiarità con le tecniche di monta e con i cavalli in generale: passare ore e ore in sella può infatti essere devastante per muscoli e giunture di chi non è abituato e anche il passaggio più semplice in un sentiero di campagna può essere pericoloso per il cavaliere  poco esperto.

Spostarsi a cavallo significa poi poter contare su punti di appoggio e di assistenza a distanze regolari e comunque già note alla partenza, abbeveratoi e ricoveri per i cavalli, pascoli o rifornimenti di foraggio, strutture per il governo delle cavalcature, riferimenti di maniscalchi, veterinari e specialisti delle bardature, oltre naturalmente alle strutture ricettive, di ristorazione e approvvigionamento per i cavalieri.

È inoltre fondamentale l’assistenza di un buon accompagnatore escursionista o di una buona guida di turismo equestre, soprattutto per viaggi ed escursioni in territori e lungo strade che richiedono profonda conoscenza ed esperienza, come per esempio i sentieri di montagna.

 

 

Le esigenze poi mutano se i cavalieri dispongono di cavalli propri, nel qual caso sarà necessario un apparato di assistenza che preveda la possibilità di parcheggiare i mezzi  per il trasporto degli animali, ed eventualmente lo spostamento degli stessi dal luogo di partenza dell’itinerario a cavallo al luogo di arrivo, se l’itinerario non è strutturato ad anello; inoltre, anche nel caso di ristoranti o locande, è indispensabile che ci sia la possibilità di “parcheggiare” le cavalcature fuori dal locale, consentendo loro di riposare, nutrirsi e abbeverarsi. Tutti aspetti, questi, che non possono essere improvvisati.